Dr. Carlo Pescio Recensione: Patterns of Software Systems Failure and Success |
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Autore: Capers Jones | Titolo: Patterns of Software Systems Failure and Success | |||
Editore: International Thomson Computer Press | ISBN: 1-850-32804-8 | |||
Lingua: Inglese | Anno: 1996 | Pagine: 290 circa | Allegati: nessuno |
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Capers Jones è uno dei pionieri nell’uso delle metriche per la pianificazione dei progetti software. Durante gli anni, ha accumulato un buon numero di dati statistici, e il testo in esame è in parte il risultato di una analisi ragionata di tali dati, in parte una esposizione del pensiero dell’autore su come un progetto debba essere gestito. L’analisi dei dati risulta sicuramente interessante, sia perché rappresenta una statistica su un campione piuttosto ampio e significativo, sia perché mette a confronto i punti di forza e di debolezza di segmenti alternativi: da quello militare, con le sue rigide fasi di revisione formale, a quello del software commerciale, con l’ovvia tendenza ad essere "i primi sul mercato". Piuttosto interessanti le varie tabelle di probabilità, ad esempio la probabilità di ritardo o cancellazione in funzione della dimensione in function points o in funzione della dimensione dello staff, o dei criteri minimi per raggiungere almeno il 75% di probabilità di successo. La parte più espositiva sul processo di sviluppo è invece decisamente tradizionale, con la consueta enfasi sul process assessment, miglioramento della gestione, uso di tecniche strutturate, eccetera. Il testo dedica anche una cinquantina di pagine alla selezione dello staff per il progetto, dalla fase di recruiting, al training, sino alla composizione dei team in funzione dei progetti e delle dimensioni dell’azienda. |
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L’autore si sforza, almeno in diverse parti, di essere quantitativo, anziché affidarsi semplicemente alle proprie capacità retoriche per convincere i lettori. In questo si distingue da molti testi di project management, che fanno appello agli istinti più che alla ragione. Le varie statistiche possono risultare utili per una verifica quantitativa delle proprie previsioni. Disseminate qua e là si trovano diverse perle di esperienza reale, anche se bisogna cercarle con attenzione. |
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L’impostazione di buona parte del testo è decisamente classica, con grande enfasi sul processo di sviluppo ma poche spiegazioni concrete su come mettere in pratica gli obiettivi. Insomma, come sempre troviamo molto say-what ma poco say-how, e questo lascia il lettore con la consueta, sgradevole sensazione di mancanza di concretezza. |